A.
In termini di numero e varietà, l’estratto di Ginseng coreano (Panax Ginseng C.A. Meyer) è quello di qualità superiore perché può arrivare a contenere fino a 38 tipi diversi di ginsenosidi, mentre tutti gli altri ne contano meno; per esempio il Ginseng americano (Panax quinquefolium) arriva al massimo a 19.
B.
Per quanto riguarda il tipo di lavorazione,
bisogna considerare due fasi:
Un ginseng di qualità si ricava da radici MATURE e intere, ovvero di almeno 5 anni di età, e di cui vengono utilizzate tutte le parti: dal fittone centrale alle radichette. La raccolta deve essere effettuata manualmente per evitare la rottura delle radichette, le parti più fragili.
Le radici, una volta raccolte, devono essere essiccate, per favorirne la corretta conservazione. In questa fase, a seconda dei procedimenti adottati, la radice può assumere colori differenti, che determinano la tradizionale dicitura commerciale di ginseng bianco o rosso. Una lavorazione condotta a basse temperature e sottovuoto, è da preferire in quanto conserva il maggior numero di ginsenosidi.
Il “GINSENG BIANCO” è essiccato a bassa temperatura e mantiene così inalterato il complesso di principi funzionali di cui è dotato.
Per il “GINSENG ROSSO” viene invece trattata a caldo la radice decorticata, processo che porta alla caramellizzazione della radice, che le conferisce il colore rosso. Questo metodo, sicuramente più rapido, porta a degradazione di parte dei principi funzionali.
È bene sapere che entrambi gli estratti, al termine della lavorazione, si presentano dello stesso colore scuro.
IL HWA è l’unica azienda al mondo che ha brevettato un processo di lavorazione specifico per garantire il massimo effetto adattogeno grazie alla più alta e completa presenza di Ginsenosidi.